La produzione di bottoni

Come nasce un bottone

Per far comprendere bene la storia culturale del processo che è alla base della produzione dei bottoni, faremo un excursus partendo dalle tappe storiche che hanno segnato la “vita” del bottone.

STORIA DEL BOTTONE

Il bottone è un piccolo oggetto, in genere piatto e di forma tondeggiante, usato per chiudere gli abiti. Il bottone, che è attaccato ad un lembo, cucito con ago e filo, funziona in accoppiata con un varco, posto sull’altro lembo dell’abito, chiamato occhiello, o asola. Infilando il bottone nell’occhiello i due lembi rimangono saldamente collegati.

Dunque, fin dall’antichità, con la nascita di una civiltà, l’uomo ha sempre cercato il modo di coprirsi per proteggere il proprio corpo dalle intemperie e dall’ambiente esterno.

Si hanno diverse testimonianze dell’esistenza di bottoni, o più precisamente alamari, fin dall’età del bronzo.

Erano solitamente realizzati in materiali naturali, quali osso o metallo (ferro, bronzo ecc.), che si usavano per chiudere tuniche e caftani.

Numerose sono poi le testimonianze dell’uso di bottoni più moderni, e simili ai nostri, rinvenuti durante l’epoca romana, realizzati soprattutto in metallo.

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TRADIZIONI E CULTURE

Curiosa è la tradizione legata al bottone sardo. In questa il bottone è un accessorio pregiato e di lusso in ogni abbigliamento. Infatti è un prezioso gioiello appartenente alla tradizione artigianale isolana, realizzato in filigrana, solitamente in oro o argento. Spesso è indossato sui costumi utilizzati per le festività della Sardegna; oppure incorporato in collaneorecchini e anelli, diventando così un gioiello da portare tutti i giorni.

Oggi i bottoni sono parti integranti di orecchini, bracciali e collane utilizzabili in vari look, ma la loro applicazione per eccellenza è, senza dubbio, quella destinata al costume, sia in quello femminile che maschile: si usa in coppia per chiudere il collo delle camicie, come spilla sul petto, oppure cucite sulle maniche, in serie da sette a dodici.

IL PROCESSO DI PRODUZIONE DEI BOTTONI

Materia prima e uso del poliestere

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Per iniziare la produzione di bottoni in poliestere si parte dalla resina vergine di poliestere. Si tratta di un composto liquido e vischioso, completamente trasparente.

Successivamente viene colorato con pigmenti per ottenere gli effetti più svariati. L’interessante caratteristica che ne ha permesso il suo successo è la capacità di riuscire ad imitare perfettamente i materiali naturali, in particolar modo la madreperla.

Ciò ha aperto la via alla produzione di bottoni molto economici ed ideali per la camiceria uomo/donna, che fa dell’eleganza il suo punto di forza.

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Infatti essendo la madreperla ricavata da conchiglie marine il costo della realizzazione è assai maggiore.

Preparazione delle lastre

La resina viene preparata a seconda del materiale che si vuole realizzare. Vanno miscelati i colori e i vari pigmenti.

Ottenuto il colore desiderato si procede alla colata della resina stessa nel cilindro di rotazione per farla essiccare ed ottenere così una lastra perfettamente liscia.

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Bottone Italia tricolore

Poliestere in più strati

Oltre a colorare la resina, nel cilindro si possono effettuare diverse lavorazioni.

Una volta essiccato il primo strato, se ne possono aggiungere altri, di diverso colore ed effetti.

Ciò permette, durante la lavorazione finale del bottone, di scavare al suo interno per far venire alla luce diversi effetti.

Taglio delle lastre

Ottenuta la durezza necessaria, la lastra viene estratta dal cilindro e posizionata sulla tranciatrice.

E proprio in questo momento si decide la grandezza dei bottoni che si vogliono ottenere.

Così, dal più piccolo per camiceria, ai più grandi per giacche e abiti da lavoro, i bottoni prendono vita.

Rondelle di semilavorato per bottone da lavoro

Essiccazione

In questo momento il bottone viene definito semi lavorato; quello che si ottiene è una semplice rondella tonda. 

Durante questo processo, i bottoni ottenuti vengono lasciati all’aria ad essiccarsi.

Infatti sono ancora troppo morbidi e flessibili per essere lavorati. Non hanno ancora raggiunto la plasticità necessaria.

Lavorazione

Passato un po’ di tempo, le rondelle vengono controllate a mano per assicurarsi che raggiungano la rigidità necessaria.

Quando tendono a non piegarsi più ed a mantenersi rigide, allora tutto è pronto per la vera lavorazione.

I semi-lavorati dunque passano nei macchinari finali, dove sono torniti e forati. Qui nasce la forma definitiva del bottone.

Rifinitura

Terminata la tornitura finale, i bottoni vengo immessi nel classico “buratto“.

Questa macchina, specifica per questo tipo di lavorazione, interviene sui bottoni utilizzando anche elementi ceramici.

Il processo sopra descritto permette di ottenere un ottima sgrossatura e finitura del bottone stesso.

Controllo qualità

Una volta ultimato il processo, ed ottenuta un’ottima lucidatura e finitura, si passa al controllo qualitativo visivo.

Questa fase permette di eliminare, il più accuratamente possibile, eventuali pezzi che hanno avuto problemi durante la lavorazione.

A ciò segue l’imballaggio per la spedizione dei bottoni finiti.

Setacciatura bottoni e controllo qualità

GALLERIA FOTO - BOTTONI

GALLERIA VIDEO - PRODUZIONE DEI BOTTONI

I Tre Bottoni di Di Giacomo Nadia


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